di e con: Franco Collimato
Musiche originali: Gilberto Richiero
Light Designer: Andrea Mammolenti
Ingegnere del suono: Ilies Gabriel
scultura: Luisa Valentini
Regia: Franco Collimato
durata: 45’ + intervento finale del pubblico
Adatto a tutti
La straordinaria “altezza” della storia di Clelia Marchi (nonna Clelia), della provincia Mantovana di origine e residenza, risiede tutta nella sua semplicità, nella semplicità di vivere una vita contadina faticosissima passata attraverso le due guerre, straziata dalla prematura morte di quattro dei suoi otto figli, ispirata da un amore, tanto grande quanto drammatico nella sua risoluzione, verso il marito Anteo.
Mancano solo sei mesi per festeggiare i cinquant’anni di matrimonio, quando Anteo Benatti muore, investito da un’automobile che non gli presterà soccorso.
La particolarità di questa storia sta nella scelta che Clelia fa di rifugiarsi nella scrittura per non impazzire di dolore, per raccontare “di sé, dei suoi figli e nipoti e cognate e padroni e povertà”.
Così, pazientemente, di notte, come in trance, Clelia si libera dei suoi ricordi che parlano un fantasioso idioma italico/mantovano, utilizzando cartoncini trovati nei cassetti di casa ma quella notte in cui i fogli finiscono, Clelia apre il baule dove ci sono i vestiti belli, il corredo raccolto pazientemente per tutta una vita e……………..
“La Melonaia” è la storia di una donna qualunque, una storia a tratti divertente e a tratti struggente, una storia di grande dignità contadina, una grande storia d’amore.
Con un particolare … estremamente emozionante … ma questo lo sveliamo solo alla fine dello spettacolo.
“La Melonaia”, fra le repliche effettuate, è stata ospite della Festa Nazionale della Coldiretti di Torino (2005), del Grinzane Cavour (2006), del Premio Pieve-Banca Toscana-Archivio Diaristico Nazionale di Pieve di Santo Stefano – Arezzo (2006) e del festival di Varese (2006).
Allo spettacolo è stata dedicata una puntata della trasmissione “Laser Storie”di Giuffrida e Panigadi della Rete due della Radio Televisione Svizzera Italiana (2004).
La storia di Clelia Marchi è tratta dal libro “Gnanca na busia” pubblicato dalla FONDAZIONE ALNOLDO E ALBERTO MONDADORI – MILANO